Una caratteristica del mio blog è il fatto di pubblicare articoli in diverse lingue a seconda della situazione, del paese in cui mi trovo o di altri motivi che influiscono anche inconsciamente. Oggi ho scelto di scrivere nella mia lingua natale perché quello che vorrei condividere è frutto di un’analisi che ho fatto sulle piccole e medie imprese italiane.
Dato per scontato che la situazione del mercato é alquanto complessa e viviamo situazioni tra loro contrastanti e che alternano momenti che fanno sperare a una ripresa e altri che ci spingono a pensare al peggio, analizzando le mia attività di sviluppo business ed internazionalizzazione presso diverse aziende sono arrivato alla conclusione che nella maggior parte dei casi la decisione di contrattare i miei servizi e di affrontare quindi un nuovo mercato o sviluppare l’esistente arriva assolutamente troppo tardi.
Per diversi motivi: paura di investire, incertezza sui risultati futuri legati a una nuova strategia di vendita, mentalità antiquata e totale avversione per l’innovazione, paura di sbagliare, controllo sommario sulla situazione finanziaria aziendale che può pregiudicare i rapporti commerciali con partner o collaboratori. Potrei continuare ad elencare decine di altri motivi ma preferisco andare oltre e riprendere il filo del discorso.
Moltissime aziende italiane hanno aspettato mesi, per non dire anni, prima di affidarsi a dei professionisti per rilanciarsi sul mercato, questo ha causato irrimediabilmente la perdita di quella finestra temporale utile a presentate in modo opportuno i propri prodotti o servizi.
Il problema fondamentale é che queste aziende in difficoltà ti chiamano solo quanto si rendono conto che la situazione é insostenibile e che devono fare qualcosa con la massima celerità. Ma qual’è il grosso problema? Semplicemente che si pretende di trovare una soluzione immediata grazie alla quale l’immagine aziendale migliora, i clienti aumentano insieme al fatturato e l’azienda come per incanto ricomincia a riprendersi.
Purtroppo questo in generale non accade mai e devo ammettere che nell’ambiente delle piccole e medie imprese é praticamente sconosciuto il concetto di time to market e tutto il processo legato al suo coretto raggiungimento. Molti imprenditori pensano di avere a disposizione i prodotti più belli e competitivi del mondo e pensano che solo per quello non ci sia bisogno di complicate azioni di marketing e comunicazione. Quando si prova a spiegare che ci vogliono dei “tempi tecnici” per entrare nel mercato ed avere successo, ti viene risposto che ti pagano apposta per ridurre i tempi ed attraverso i tuoi contatti riuscire a vendere rapidamente.
Altri seguono i tuoi consigli ed il processo di preparazione per l’indirizzamento dei settori di mercato selezionati. Poi perdono secoli a fornirti gli elementi necessari affinché questo avvenga nei tempi stabiliti. Si deve sollecitare più volte la documentazione di prodotto e che ti vengano forniti i fattori differenziatori che potrebbero fare la differenza nel mercato. Una volta decisi i clienti potenziali, anche qui si ritarda nel fissare riunioni con conseguente prolungamento delle tempistiche commerciali.
E’ chiaro che non tutto dipende dal tuo cliente, spesso c’é altro che ritarda le operazioni. Per esempio nelle piccole aziende la tua interfaccia commerciale deve svolgere altre mille attività e non riesce a seguirti puntualmente, oppure non é sempre facile fissare riunioni nei tempi richiesti. In conclusione, é proprio per questi motivi che i tempi si allungano e non si riesce ad essere effettivi.
Nella mia attività ho avuto modo di trovarmi decine di volte in queste situazioni. Alcune volte sono riuscito a risolverle, altre purtroppo no. Ho avuto casi in cui l’attività di vendita e sviluppo mercato é durata più di tre anni con dei risultati accettabili, e altri in cui la collaborazione si é limitata a pochi mesi senza poter concludere nulla.
Devo ammettere che questa é l’immagine attuale del mercato che sto affrontando in Italia. Si parla molto di rilanciare le piccole e medie imprese, di internazionalizzazione ma purtroppo vedo che risulta estremamente difficile avere successo se non si riesce a cambiare la mentalità di tanti imprenditori. Anche da parte del Governo ci vorrebbero delle azioni importanti che mirino a informare di più chi é intenzionato a partire con un progetto di “ri-ingenierizzazione” della propria azienda. E soprattutto devono essere estremamente semplificati i processi per accedere ai vari fondi, per la preparazione dei bandi e la selezione dei vincitori. Mi risulta incredibile che esistano dei processi che durino persino due anni. Come si fa ad essere presenti con efficacia nel mercato?
Siete convinti che “time to market” può essere considerato un problema generalizzato che coinvolge tutti e che questo causa un incredibile stallo della nostra economia?